Consigli per affrontare l’istruzione parentale alle medie
Quando abbiamo scelto l’istruzione parentale per nostro figlio non ci siamo mai prefissi grandi mete. Abbiamo camminato un passo alla volta, felici di ogni nuovo traguardo raggiunto.
Gli anni sono passati velocemente, e siamo riusciti a fare tutta la primaria in educazione parentale. Concluso il primo ciclo però, abbiamo incoraggiato nostro figlio a conoscere il mondo scolastico, perché ritenevamo che fosse giunto il momento di fare una scelta condivisa e, visto che non aveva mai messo piede in aula, era la cosa giusta da fare per noi.
La prima volta in classe di mio figlio ha coinciso con l’anno del Covid, quindi ha frequentato metà anno in presenza e metà in DAD. Un periodo difficile, complesso ma sufficiente per capire che tutti volevamo tornare a fare homeschooling, soprattutto nostro figlio!
La domanda era però mi assillava era: sarò in grado di aiutare mio figlio alle medie?
Istruzione famigliare alla secondaria di primo grado
Quando abbiamo acquistato i libri per la secondaria di primo grado, sono stata assalita da mille ansie. Le materie erano aumentate, gli argomenti erano più complessi e i libri erano spesso indecifrabili.
Ho osservato da spettatore silenzioso il primo anno in classe di mio figlio. Mi sono resa conto, che spesso gli stessi docenti non usavano i libri che avevano fatto acquistare, ma preferivano dare delle dispense per semplificare il materiale.
Gli argomenti venivano ripetuti molte volte per dare a tutti l’opportunità di apprendere prima di passare ad un nuovo argomento. A fine anno, gli argomenti svolti e le competenze acquisite non mi sembravano poi cosi difficili da raggiungere!
Quando abbiamo scelto insieme a mio figlio di fare comunicazione d’istruzione parentale per la seconda e terza classe, ero decisa ma, nonostante tutto avevo paura di non farcela. Sarei stata in grado? Saremmo riusciti a seguire il programma e soprattutto, lui avrebbe continuato a imparare come prima?
- A settembre come prima cosa ho eliminato la maggior parte dei libri che mio figlio usava in classe (usava per modo di dire visto che molti non li aveva neanche aperti!). Abbiamo scelto due testi, uno per matematica e uno per italiano per avere una guida durante il corso dell’anno e per il resto, abbiamo deciso di affidarci ai libri delle nostre fornitissime biblioteche.
Sono partita positiva, e nonostante abbiamo avuto delle difficoltà inaspettate, programmando con attenzione le nostre giornate siamo arrivati a febbraio e siamo soddisfatti del risultato!
Mi rendo conto guardandomi indietro che nulla è cambiato rispetto agli anni della primaria. Sono sempre in ansia di non riuscire a finire i programmi e la verità è che, come ogni volta non finirò perché i programmi diventano immensi quando pensi di voler approfondire tutto.
- Sono felice di poter ancora personalizzare il programma in base agli interessi di mio figlio. Lui ama la storia e la letteratura e anche quest’anno tutto ruota intorno a queste due materie.
- Continuiamo a leggere tanto, mio figlio ama i libri e quest’anno sta scoprendo nuovi generi e autori finora sconosciuti. Passiamo molto tempo a a parlare di quello che impara e delle scoperte che fa.
Posso dire che studiare con un adolescente è decisamente molto più divertente, perché è possibile affrontare una gamma di argomenti più ampia. Soprattutto si può aiutare nostro figlio ad affinare le sue capacità di ragionare, essendo provocatori e facendo domande sempre più complesse. Chiaramente tutto questo aiuta a costruire tra genitori e figli un rapporto basato sul dialogo e sulla fiducia.
- Sono felice anche del fatto che, nostro figlio si rende sempre più autonomo nello studio e, inizi a districarsi tra libri, video e le informazioni digitali.
- Come affrontare in pratica lo studio delle varie materie? Inutile dire che un grande aiuta viene proprio dalla rete. E’ possibile reperire molte informazioni per aiutare i nostri figli nello studio. Ci sono siti, video e app che guidano i ragazzi passo per passo nel loro percorso scolastico alle medie.
Chiaramente è importante che i ragazzi non siano lasciati soli perchè conosciamo le insidie della rete! E’ giusto però istruire anche in campo digitale i nostri figli, e fare in modo che possano essere padroni dello strumento senza caderne vittime.
A distanza di qualche mese dall’inizio di questa nuova avventura sono felice di aver scelto, insieme alla mia famiglia l’istruzione parentale perché è la strada giusta per noi. Una volta accantonate le ansie e le paure, riesco a godermi tutti i benefici di questo viaggio bellissimo con mio figlio, e sono sempre più fiera del ragazzo che sta diventando!
Nelle foto il Parco San Bartolo a Pesaro (PU) nelle Marche