Il primo giorno di scuola per il mio homeschooler
Abbiamo scelto l’homeschooling tanti anni fa: mio figlio aveva solo due anni, e quando abbiamo scoperto che era possibile offrirgli un’istruzione alternativa ci siamo subito attivati per poter capire come fare. Abbiamo letto libri, ci siamo buttati a capofitto nello studio e abbiamo fatto rete conoscendo famiglie meravigliose che già avevano fatto dell’homeschooling una scelta di vita.
Mio figlio non ha mai frequentato la scuola dell’infanzia e poi, finalmente abbiamo inviato la comunicazione di parentale per la classe prima. Sono passati molti anni da allora e a giugno ha terminato il primo ciclo di scuola primaria da homeschooler, senza essere mai stato in classe!
Scoprire l’apprendimento libero ci ha cambiato profondamente come persone e come famiglia, e ci ha permesso di vivere tantissime emozioni! Ora però dopo 11 anni per mio figlio è suonata la prima campanella, e così ha vissuto il suo primo giorno di scuola nel primo ciclo della secondaria.
Mio figlio ha mai chiesto di andare a scuola?
Mio figlio nel corso degli anni non ha mai chiesto di andare a scuola, e anzi sentendo i discorsi dei suoi coetanei si è sempre sentito un privilegiato nel poter imparare a casa!
Nonostante non frequentasse l’ambiente scolastico, aveva molti amici perché siamo una famiglia socialmente molto attiva, inoltre fondamentali sono stati anche i corsi sportivi che ha regolarmente frequentato.
Tuttavia nell’ultimo periodo era sorta in lui la curiosità di capire cosa fosse “la scuola” e inoltre iniziava a sentire come un peso l’essere “diverso”: un bambino senza scuola e quindi un modo di vivere alternativo.
Noi non consideriamo la scuola “il male supremo”, siamo convinti però che l’homeschooling è la scelta migliore per la nostra famiglia; tuttavia se fino a questo momento ci siamo sentiti la responsabilità di decidere da soli, nel proseguire con l’educazione parentale vorremmo che la scelta fosse condivisa da nostro figlio.
Queste e altre considerazioni ci hanno spinto a incoraggiarlo a iscriversi in prima media, tenuto conto anche del fatto che si tratta di un momento in cui l’inserimento è migliore in quanto tutti i ragazzi cambiano classe e scuole, e quindi vi è un senso di disorientamento generale.
Mio figlio era molto combattuto: da un lato i suoi amici che si lamentavano della scuola e gli incutevano timore, dall’altro la curiosità verso qualcosa che non conosce e, che tutto sommato presenta per un giovane dei risvolti positivi. Noi lo abbiamo sempre incoraggiato, ricordandogli che a differenza di altri lui ha possibilità di scelta, e che in qualunque momento possiamo riconsiderare l’educazione parentale.
Con questa opzione davanti, ha deciso di andare in classe!
Come è andata il primo giorno di scuola?
Io e mio marito abbiamo accompagnato nostro figlio il primo giorno di scuola, sereni e pronti a sostenerlo di fronte alle nuove sfide che avrebbe affrontato. Ci siamo salutati e lo abbiamo visto salire su per le scale, felice di aver riconosciuto tra le facce dei bambini molti dei suoi amici!
Era nervoso, eppure ha preferito che non intervenissimo prima con i docenti, la mattina stessa ha raccontato a professori e compagni la sua vita da homeschooler. Ha preparato una breve presentazione e, usando un sano umorismo ha chiesto di avere un po’ di pazienza con lui visto che non era mai andato a scuola! Non so cosa avrei dato per essere presente e assistere alla scena!
E’ tornato con tante cose da raccontare: i banchi, i professori, i nuovi amici, alzare la mano per parlare, non poter appoggiare la testa sul banco. Un fiume in piena di racconti e tra, una frase fra tutte mi colpisce: la scuola non era poi così male come me l’aspettavo!
Ha descritto il suo stato d’animo con tre aggettivi: divertito spaesato e annoiato….una nuova avventura ha inizio e ha trovato lo spirito giusto per affrontarlo.
La mia reazione invece è stata forte e inaspettata, una volta tornata a casa ho pianto come se non ci fosse un domani: la separazione e vedere i propri figli volare via è qualcosa di profondamente doloroso. Tuttavia sono serena, perché non ho affidato un indifeso bambino nelle mani di una maestra, ma ho lasciato un ragazzo in una classe di coetanei pronti a scoprire il mondo.
Mio figlio ha 11 anni ed è un ragazzo sicuro e deciso e sa che noi ci siamo, sempre e comunque.
Come un albero, con radici solidi e pronto per mostrare la sua bellissima chioma e slanciarsi verso il cielo.
Ora le mie mattine saranno diverse, concentrate sul mio piccolo homeschooler che per la prima volta vivrà dei momenti da figlio unico. Il fratello manca tantissimo anche a lui.
In questi giorni sono molto in ansia perché per la prima volta dovrò confrontarmi con il mondo scolastico da genitore e chissà, magari mi ritrovo tra un po’ in una chat di mamme!Avrò modo di toccare con mano le difficoltà del nostro sistema scolastico, ma siamo pronti a a sostenere e difendere nostro figlio laddove servisse.
Vi racconterò tutto, perché se torno indietro a quando mio figlio aveva 2 anni ed eravamo titubanti se scegliere o meno l’educazione parentale, il nostro più grande cruccio era: riuscirà a inserirsi nella società o nel mondo scolastico se dovesse sorgere la necessità? Sarebbe stato traumatico? E il confronto con altri bambini che frequentano la scuola da anni?
Presto vi racconteremo tutto!