Viaggi Didattici

Alla scoperta dell’Abbazia di Orval

Il nostro tour della Vallonia in Belgio, si è concluso in un luogo che è vero simbolo belga: l’Abbazia di Orval, immersa nella natura della Gaume, al confine col Lussemburgo.

Camminare tra le sue rovine, respirare l’aria tranquilla del bosco attorno e gustare un bicchiere della leggendaria birra che vi si produce è stata la perfetta chiusura di un viaggio fatto di storia, natura e luoghi semplici ma profondi. Nel corso dell’articolo andremo oltre l’immagine di cartolina: vedremo lo scenario, la storia, l’atmosfera familiare e qualche curiosità che ha reso Orval una tappa speciale.

Orval: tra storia, birra e silenzio

Ammirare l’Abbazia di Orval è un’emozione difficile da descrivere. Le rovine si aprono davanti agli occhi come un libro di pietra, e camminarci dentro significa davvero entrare nella storia. Ogni arco e ogni colonna raccontano anni lontani, così diversi dai nostri. Ad aggiungere ulteriore suggestione, una pioggia fine, che scende delicata creando un’atmosfera quasi sospesa, dove il tempo sembrava fermarsi.

La leggenda dell’Abbazia di Orval racconta che proprio qui la contessa Matilde di Canossa si fermò per rinfrescarsi a una fonte. Mentre si chinava sull’acqua, la fede nuziale le scivolò dalle dita e sparì nel fondo. Disperata, pregò la Madonna di poterla ritrovare.

Dopo poco, una trota emerse dalla sorgente con l’anello stretto in bocca. Stupita, Matilde esclamò: “Questa è davvero una valle d’oro!” (val d’or in francese) e da quelle parole nacque, secondo la leggenda, il nome Orval.

Ancora oggi, sull’etichetta della birra trappista, si vede una trota con un anello in bocca: un piccolo omaggio a questa antica storia. Si dice che, per gratitudine, Matilde fece costruire un monastero proprio accanto alla sorgente miracolosa, si perché la fontana di Matilde è ancora lì, a ricordare quel gesto e quella leggenda che mescolano fede e meraviglia.

L’Abbazia di Notre-Dame d’Orval è un monastero cistercense, conosciuto per la produzione di birra e formaggio, frutto del lavoro paziente dei monaci. Nel corso dei secoli ha attraversato periodi di splendore e di distruzione, fino a rinascere nel Novecento: nel 1935 Orval riottenne lo status di abbazia!

Oggi le antiche rovine medievali si possono ancora visitare e conservano un fascino autentico e silenzioso. L’abbazia moderna, invece, resta un luogo riservato, chiuso al pubblico.

Abbazia di Orval: visita, birra e sapori del Belgio trappista

La visita all’abbazia comincia dall’antico ostello del convento, un tempo luogo di accoglienza per i pellegrini. Oggi, grazie a grandi schermi interattivi, la storia del monastero viene raccontata in modo semplice e coinvolgente.

Da lì si passa ai resti dell’antico monastero medievale: camminare tra quelle pietre, o sostare nel piccolo giardino di erbe officinali, regala la stessa sensazione di quiete che accompagna tutto il luogo. Accanto si trova un piccolo museo che ricostruisce una farmacia del Settecento, quando l’abbazia era conosciuta per le sue pozioni e rimedi naturali.

Ma la parte forse più attesa è quella dedicata alla birra di Orval: un percorso curato nei dettagli, che mostra gli strumenti, le fasi di lavorazione e l’arte paziente dei monaci che ancora oggi la producono secondo tradizione.

Il percorso mostra il ciclo completo di produzione e come tutto sia strettamente legato al territorio. L’acqua pura della sorgente, il malto, il luppolo e il tempo, Danno vita alla celebre Orval, una birra dal carattere unico, ricca e profumata.

Per ottenere il riconoscimento di birra trappista, una birra o un alimento deve rispettare regole molto precise: la produzione deve avvenire all’interno di un’abbazia cistercense e i monaci devono partecipare direttamente al lavoro e i ricavati devono essere destinati al sostentamento della comunità o a opere di beneficenza.

In Belgio esistono cinque birrifici trappisti, e tre di questi si trovano in Vallonia: l’Abbazia di Notre-Dame d’Orval, dove nasce la celebre Orval; l’Abbazia di Saint-Remy de Rochefort, produttrice della Rochefort; e l’Abbazia di Scourmont, dove si produce la Chimay!

A pochi passi dall’abbazia si trova il punto ristoro ufficiale, dove è possibile assaggiare la birra e il formaggio di Orval. È anche l’unico luogo in cui si può gustare l’Orval Verte alla spina, una versione più leggera e fresca che non viene venduta altrove.

Visitare l’Abbazia di Orval è stato il modo perfetto per concludere il nostro tour in Vallonia. Dopo giorni trascorsi tra borghi, natura e luoghi carichi di storia, qui abbiamo trovato un silenzio che racconta più di mille parole.

Orval racchiude l’anima della Vallonia: autentica, accogliente e ricca di tradizioni ancora vive.

Chi ama i viaggi lenti e le esperienze genuine troverà qui una tappa indimenticabile. Per organizzare al meglio la visita e scoprire altri luoghi suggestivi della regione, potete consultare il sito ufficiale www.visitwallonia.it , punto di partenza ideale per esplorare questa terra sorprendente!

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