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Perchè i vulcani si svegliano?

In questo periodo siamo totalmente coinvolti nello studio della terra, abbiamo iniziato con le origini del nostro pianeta e dei cambiamenti che ha subito nel corso del tempo con la teoria della deriva dei continenti.

Visto poi la stretta attinenza e un pò per esorcizzare la paura che ancora aleggia qui Pesaro sul terremoto, abbiamo approfondito lo studio dei movimenti della terra, delle faglie e delle placche.

Tra i vari libri che abbiamo letto su questo argomento, ne abbiamo trovato uno davvero simpatico scritto da Federico Taddia e da un geologo Mazio Tozzi, Perchè i vulcani si svegliano?  

Molto simpatica è la prefazione di questo libro:
“Piccole teste molto toste: le vostre! Grandi teste altrettanto toste: quelle di donne e uomini che dedicano la vita allo studio, alla ricerca e al sapere. Da questo incontro di cervelli nasce Teste Toste!”

Tante domande curiose e impertinenti, cui viene data una risposta scientifica con un tocco di ironia. La terraferma è davvero ferma? Le montagne possono crescere? Perchè le isole non affondano? Si possono prevedere i terremoti?

Solo i bambini possono fare queste domande semplici e al contempo profonde e se dietro una domanda non sempre vi è una facile risposta devo ammettere che gli autori sono invece riusciti a rendere chiare le varie spiegazioni.

Ecco un libro che ci ha fatto sorridere, erano le domande che cercavamo per ampliare in modo divertente quanto già letto e studiato. Domande che ci permetteranno di fissare quanto imparato con una nota di leggerezza.

Ma non solo, abbiamo imparato tante cose, curiose e interessanti. Una fra tutte la ricorderò, quale? Che i diamanti si misura in Semi di Carrubo, un albero sempreverde. Proprio così, i semi di carrubo seccati, hanno un peso di circa un quinto di grammo e quindi sin dall’antichità sono stati usati per pesare le pietre preziose. Questi semi si chiamano carati!

Grande sorride mentre lo legge…ma lui lo so, non riuscirà a resistere e lo leggerà tutto!
Ora voglio cercare gli altri libri della stessa collana, non vedo l’ora di leggere l’intervista a Margherita Hack.

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