Homeschooling in età prescolare: cronaca semiseria
La scuola dell’Infanzia non è obbligatoria ma è offerta a tutti i bambini tra i 3 e i 5 anni come parte integrande del sistema educativo. In verità la scuola non è mai obbligatoria ma, come sancito dalla nostra Costituzione lo è l’istruzione dai 6 anni in poi.
Vi abbiamo parlato della nostra scelta di non mandare i nostri figli all’asilo, e di come le nostre giornate siano state scandite da una routine famigliare molto semplice basata sul libero apprendimento.
La famiglia è il punto di riferimento per una crescita emotiva equilibrata, da qui l’importanza d’incoraggiare e favorire il libero apprendimento dei nostri figli con rispetto e amore incondizionato!
Non vogliamo dirvi che è tutto semplice, non lo è affatto. Oggi vi racconteremo la cronaca semiseria di una mamma con pargoli a casa, di cui uno in età prescolare.
La vita con un bambino che non va a scuola dell’infanzia
Se vostro figlio non va all’asilo, la mattina vi sveglierete in tranquillità perché non avrete lo stress di doverlo accompagnare alla scuola di competenza. Dopo una piccola pausa caffè, lui si sveglia ed è carico per una nuova giornata, vivace e pimpante mentre voi dovete ancora carburare. Soprattutto sperate di finire il vostro primo caffè!
Le mattine che adoro sono quelle invernali nel lettone a leggere e giocare mentre fuori piove. Molto presto i bambini ameranno questo angolo della casa e voi non avrete mai più il letto rifatto. Succede così, che la mattina appena trovate due minuti per sistemare e dare una parvenza di decenza alla vostra camera, i bambini corrono subito in camera. Volete mettere saltare su un letto appena sistemato?
Ogni giorno vi chiederete perché rifare il letto? E vi anticipo che non potrete raccontarlo in giro, perché i figli delle vostre amiche sono all’asilo, dove saltano tutto il giorno mentre il letto a casa è perfettamente in ordine.
Finalmente volete mettere in ordine la vostra casa: utopia. Una stanza sistemata, ma loro, i piccoli vi seguono e sono più veloci perchè devono giocare, esprimere la loro creatività, sviluppare la motricità fine e occorre incentivare il libero apprendimento, no? Succo della storia, vostro marito arriva a pranzo e la vostra casa sembra un campo di battaglia al punto che ogni giorno vi chiederete: “oggi cosa ho fatto?”
Se poi la mattina avete un idea creativa è finita: colla, tempere, glitter ovunque e alle pareti i capolavori dei vostri figli ad asciugare.
La domanda che poi si fanno tutte le mamme è: cosa ci farò mai con tutti questi progetti, lavori e work in progress? Ecco volevo solo dirvi che ho la maschera di Tutankhamon in soggiorno che osserva con sguardo torvo chi entra, uno scheletro di dinosauro in cucina e il sistema solare in camera da letto. Il tutto perché in camera dei bambini non c’è più spazio.
Come spiegare che tra giochi e coccole, infiliamo ore seduti per imparare a far conto, scrivere senza commettere errori e studiare le normali materie come scienze, geografia e storia. Il tutto con un fratellino tra i piedi che vuole partecipare a tutti i costi allo studio. E anziché giocare si ritrova ad avere a tre anni, un suo quaderno di matematica, e uno di italiano in cui scrive e si esercita come suo fratello.
Un fratellino che conosce Fenici, Egizi e Greci perché partecipa a ogni laboratorio e ascolta libri, conversazioni e documentari sugli argomenti più svariati.
Il pomeriggio si va al parco e lì vorresti davvero sederti su una panchina e dedicarti al tuo libro del momento o navigare in cerca di nuove idee, ma con tutti i post che ho scritto sulla tecnologia vuoi che uso il cellulare al parco? Allora corro dietro i bambini, ma io odio i parchi (ecco l’ho detto). Mi piace passeggiare nei boschi, camminare nei sentieri, ma i parchi proprio no!
Invece sorrido e parlo con le altre mamme dei gruppi whatsapp, l’incubo di ogni genitore. Per un attimo sono felice: non ho mai partecipato a un gruppo whatsapp di mamme.
Il momento della spesa: appena il bambino avrà compiuto i tre anni, sembra che la società si renda conto della loro esistenza per chiedervi. Tutti gli chiedono: “Oggi non sei all’asilo piccolino?“
Voi dovrete convivere con questa domanda e imparare a sorridere anche se vorreste dire: ma è proprio così innaturale, strano e assurdo che dei genitori vogliano prendersi cura dei propri figli?
La maggior parte delle persone si fermerà alla vostra prima obiezione, altri andranno avanti e vi consiglieranno di mandarlo, perché i piccoli hanno bisogno di socializzare. Voi di questo discorso della socializzazione potreste parlarne per giorni e giorni ma non ne avete proprio voglia mentre state per pagare, e continuate ad annuire nel migliore dei casi!
La sera nel dopo cena ecco inizia la trafila: libro, documentari, coccole, acqua, libro, storia e ancora acqua….prima o poi il bambino si addormenta. Lui non è stanco e distrutto come i bambini che vanno all’asilo, quindi niente dormite nel pomeriggio e la sera speriamo si addormenti!
Ora potete studiare, perché tanto tutte le mamme che non mandano i figli all’asilo studiano e leggono libri di pedagogia. Cercano le schede di pregrafismo, e le card su come spiegare le stagioni!
Studiano arte, scienze, geografia, matematica e tanto altro.
Peccato che quando la mamma ha capito come spiegare un argomento al proprio figlio, lui l’ha già imparato da solo e quindi, resta solo tanto sonno andato in fumo. Però le mamme continuano a studiare la sera…è più forte di loro!
La meraviglia dell’apprendimento libero
Di tutto quello che ho scritto non potrete lamentarvi con nessuno se non con vostro marito, perché gli altri vi diranno (amici compresi) “manda il tuo bambino all’asilo?”. Quindi niente, imparerete a non lamentarvi e automaticamente vi trasformate nella Mary Poppins del gruppo: felice, pacifica, e piena di idee (con quello che studiate la notte!). Vi diranno spesso e spudoratamente “tanto tu non ha niente da fare?” e quando ve lo dirà una madre casalinga con un unico figlio che va a scuola non avrete più nemmeno la forza di rispondere.
Dopo tutto questo però, se non mandate vostro figlio all’asilo potrete scoprire e toccare con mano il mondo dell’homeschooling e non potrete più farne a meno. Scoprirete che vostro figlio impara velocemente e a ritmi paurosi e voi imparate più di lui. Dopo pochi anni voi, e la vostra famiglia, vi renderete conto di essere diversi, migliori di come eravate prima.
Se non mandate vostro figlio all’asilo rischierete di scoprire che la vita ha un sapore diverso e quando sarà ora di iscrivere vostro figlio alla primaria, potreste decidere di tenerlo a casa con voi e intraprendere la stramba vita di mamma homeschooler (di cui magari vi parlerò in futuro) perché nulla è più prezioso della vostra meravigliosa routine.
5 commenti
il contatto naturale
Ciao Mariangela,
questo post è molto simpatico e condivido quello che hai scritto.
Solo credo che dovresti stare attenta a dire pubblicamente cose tipo: "vi renderete conto di essere diversi, migliori."
Da un certo punto di vista io credo che la mia vita sia migliore di prima grazie all'homeschooling, ma non posso ritenere di essere migliore di qualcun altro, e non posso dichiarare cose simili per rispetto delle altre persone, che non conosco nemmeno.
=)
Scusa se mi sono permessa di dire questa mia osservazione.
Buona giornata!
chia bertasa
Mi hai fatto sorridere ! Ma è proprio cosí , un turbinio di attimi bellissimi e intensi, faticosi e difficili….è vita vera !
la luna di carta
Grazie mille….per avermelo fatto notare. Ho corretto la frase in migliori di prima. Non penso di essere migliore di nessuno, ci sono mamme che stimo tantissimo eppure non fanno homeschooling, sono donne speciali che fanno molto e meglio di me, pur in contesti e situazioni difficili.
Posso dire che da quando sono diventata mamma, ho imparato tantissimo sulla pazienza, empatia e tantissime altre qualità e ora penso di essere una persona migliore di come ero prima….ma la strada è lunga purtroppo, e da migliorare non si finisce.
Scusami, mi sono espressa male, ma sono molto contenta che tu me lo abbia fatto notare. Apprezzo tantissimo la tua franchezza e onesta.
Grazie
la luna di carta
Giornate intense che non scambierei con nulla!
il contatto naturale
Grazie a te, ricambio la stima!
Scusa se ho frainteso le tue parole. So che è un possibile fantasma dell'homeschooling, quello di sentirsi migliori di altri, e così te l'ho detto….
Buona giornata!