L’albero di Anna
Oggi è il Giorno della Memoria, un giorno per ricordare che il 27 gennaio 1945 vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz e vennero liberati i superstiti. In tutto il mondo si ricorda uno dei capitoli più atroci della storia umana che vide la morte di 15 milioni di persone di cui 6 miolioni d Ebrei.
Tra le vittime della Shoah 1 milione e mezzo di bambini e ragazzi.
La storia umana purtroppo è stata testimone di molti genocidi, alcuni rivolti unicamente nei confronti dei bambini, ciò che rende diversa la Shoah è che si trattò di un genocidio razionale e ben organizzato, con tecnologia e impianti specifici destinati allo sterminio di persone e questo nel cuore dell’Europa.
Dobbiamo quindi parlare ai nostri figli dell’olocausto con l’obbiettivo di trasmettere la consapevolezza di quello che è accaduto sotto gli occhi di tutti.
L’olocausto non è solo il fumo dai camini e le camere a gas, è intolleranza e discriminazione, e una società insensibile e cieca, complice di quello che è accaduto.
Per questo è giusto ricordare, perchè ognuno di noi deve fare quotidianamente un lavoro su sè stesso per estirpare tracce di discriminazione, intolleranza e razzismo e apportare un contributo positivo nella società in cui viviamo.
Oggi vorrei parlarvi di un libro che ci aiuta a trattare l’argomento con nostro figlio di 8 anni, “L’albero di Anne” di Irene Cohen-Janca e Maurizio A. Quarello.
Il protagonista del libro è un albero di ippocastano, che sta nel 263 di Prinsengracht ad Amsterdam, e che vuole raccontare al mondo la storia di una bambina ebrea, Anne nata in un mondo di assurdi divieti.
Ma i divieti sono solo l’inizio.
L’ippocastano racconta dal suo lato della finestra, la prigionia di Anne, mentre la bambina da dentro l’appartamento ad Amsterdam scrive nel suo diario la sua lunga e triste storia. Questo diario diventerà famoso in tutto il mondo come il Diario di Anna Frank, l’ippocastano ci tramanda la sua parte della storia per paura che i tarli intacchino la memoria.
Un bellissimo libro con immagini toccanti, che può aprirci la strada per parlare con i nostri figli!