In campeggio con i bambini
Un’esperienza che tutti i genitori dovrebbero vivere con i propri figli è andare in campeggio insieme! Noi per il secondo anno di fila siamo andati in campeggio con i nostri amici in Carpegna, ed è stata un’esperienza che difficilmente dimenticheremo.
Il gruppo era numeroso e molto eterogeneo, circa sedici bambini di età diverse, tutti insieme alle rispettive famiglie. Abbiamo scelto il Camping Cippo perché totalmente immerso nella natura, in un bosco in cima al monte eremo. Tre giorni che sono volati via velocemente, tre giorni che ci hanno insegnato tanto su noi stessi e sulla natura intorno a noi.
Perchè andare in campeggio con i bambini?
In campeggio ci si sente liberi e a stretto contatto con la natura. I bambini possono correre, giocare ma anche fermarsi per osservare gli animali o cercare pigne e bastoncini. Il tempo in natura arricchirà enormemente i nostri bambini, e li renderà adulti migliori.
In campeggio si impara a convivere e si comprende la vera essenza della socializzazione. Si vive per qualche giorno insieme, a stretto contatto e questo inevitabilmente porta a degli screzi o divergenze che occorre imparare ad affrontare e superare.Si imparano le regole basilari della civile convivenza.
In campeggio occorre essere creativi, in quanto non si hanno tutte le comodità che abbiamo a casa, quindi niente giochi, niente Tablet e cellulare, e allora cosa si fa?
Il campeggio è una vacanza diversa, memorabile!
Noi abbiamo scelto il camping Cippo di Carpegna, perché semplice e accogliente. E’ totalmente immerso nel bosco, se alzi gli occhi al cielo vedi le cime dei grandi alberi, e la luce filtra tra un ramo e l’altro. Per terra ovunque pigne, rametti e bastoni di legno. Il clima è ideale per chi come noi fugge dal caldo della città e dal mare.
Mi piace che i bambini possano correre liberi in un bosco e abbiano la possibilità di esplorarlo liberamente, annusandone il forte profumo e ascoltando i suoni che emette.
Bellissima è la casetta di legno che permette di condividere con gli amici momenti piacevoli di gioco, chiacchiere o relax.
Ma cosa fare in campeggio con i bambini?
In campeggio i bambini non hanno impegni nè programmi e possono gestire liberamente il tempo, eppure non è facile per bambini super programmati tipici della nostra generazione.
Ecco l’occasione giusta per permettere loro di giocare liberamente, senza regole e imposizione alcuna, se non quelle della civile convivenza. E se ci si annoia pazienza, in ogni caso è vietato ricorrere la tecnologia.
Cosa abbiamo fatto noi?
Quest’anno con i bambini più piccoli, abbiamo parlato del bosco e dei suoi meravigliosi abitanti e ci siamo fermati ad ascoltare il canto delle cicale e il richiamo del gufo di notte. Abbiamo annusato gli alberi e le pigne, mentre cercavamo rametti nel bosco. E nei momenti di noia ci siamo dedicati alla lettura di libri rigorosamente a tema che hanno avuto un successo strepitoso.
I bambini più grandi invece si organizzavano autonomamente e come genitori abbiamo improvvisato solo due laboratori, nel primo abbiamo decorato con colori acrilici pigne, rametti e bastoni. Nel secondo abbiamo creato la nostra targetta souvenir che sarà un dolce ricordo di questi giorni in montagna!
Ma non solo, abbiamo anche fatto esperimenti, per esempio: cosa succede se si mette una pigna aperta i acqua? Beh vi lascio con la curiosità.
Come l’anno scorso, anche quest’anno i bambini hanno chiesto di tornare al Carpegna Park, un parco avventura nel bosco che ci ha riservato una bellissima sorpresa, i giochi per i bambini più piccoli.
Un’intera area dedicata ai fratellini minori che finalmente possono intrattenersi in modo costruttivo, regalando grandi sorrisi ogni volta che riescono a superare una difficoltà.
Tre giorni in Carpegna sono volati, abbiamo riso, scherzato ma anche litigato e superato i nostri screzi. Non solo tra bambini, ma anche tra genitori e ci siamo resi conto che questa è la vita che ci piace, semplice e in contatto con la natura.
“Gli alberi sono santuari, chi sa parlare loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità” H. Hesse