
I genitori posso assistere agli esami di idoneità?
L’esame di idoneità è un momento importante per i bambini, ma può portare anche un po’ di ansia e dubbi. Con i miei due figli ho sostenuto in tutto 12 esami di idoneità, di cui cinque nella scuola pubblica. Per la maggior parte del tempo siamo sempre rimasti in aula con loro, sia durante le prove scritte che gli orali. Solo in un’occasione ci hanno chiesto di uscire dall’aula durante l’esame.
Ma come funziona davvero? I genitori possono essere presenti durante gli esami? E come fare per esserci con certezza? Vi racconto la nostra esperienza!
Mantenere un dialogo costruttivo con la scuola
Quando si sceglie l’homeschooling, è fondamentale trovare una scuola amica, cioè un ambiente che non sia ostile nei nostri confronti. Da lì, diventa importante costruire un rapporto di collaborazione basato sul rispetto reciproco. Se possibile, cercate di organizzare incontri con le insegnanti che seguiranno vostro figlio, così da conoscervi e chiarire dubbi o modalità delle prove d’esame. In queste occasioni si possono anche rispondere alle domande più comuni, rendendo tutto più chiaro per tutti.
Ricordo che il primo anno della scuola primaria abbiamo fatto un incontro per far conoscere le maestre a nostro figlio: volevamo rassicurarlo e coinvolgerlo, così da evitare ansie da prestazione. Prima di ogni esame, durante la consegna del programma, incontravo le insegnanti da sola per confrontarmi sulle modalità delle prove.
Gestire un rapporto sereno con la scuola non è sempre semplice, ma mantenere la calma e la gentilezza è fondamentale. Attenzione però: essere cortesi e aperti al dialogo non significa rinunciare ai propri diritti. È importante restare gentili, ma anche decisi e fermi quando serve.
E’ importante che il genitore sia presente agli esami di idoneità?
Ritengo molto importante che il genitore sia presente agli esami di idoneità, soprattutto se si tratta di bambini piccoli. Ricordo che mio figlio ha sempre chiesto che fossimo presenti entrambi, sia io che il papà.
Per il bambino l’esame d’idoneità è un momento importante: è consapevole che verranno valutate le sue competenze e questo avviene in un contesto a lui sconosciuto.
Chiaramente ogni genitore valuterà se restare in classe oppure no, tenendo conto anche di cosa ne pensa il proprio bambino. Noi siamo sempre rimasti in classe e ricordo che, fin dal primo anno per mio figlio eravamo un importante punto di riferimento: ci guardava, ci sorrideva e cercava continuamente un contatto visivo con noi. Per noi era altrettanto importante essere presenti.
Esiste una normativa che consente ai genitori di rimanere in classe durante gli esami?
Non c’è una legge specifica che autorizzi i genitori a rimanere in classe durante l’esame d’idoneità. Però, possiamo fare riferimento alla consuetudine di accompagnare i minori, visto che abbiamo la responsabilità genitoriale.
Come genitori, abbiamo il dovere di tutelare nostro figlio, e la scuola non ha una delega su di noi. Per questo è legittimo controllare che nostro figlio venga trattato con rispetto, come persona. Inoltre, è importante vigilare affinché siano garantiti la sua privacy e la sua sicurezza.
Normative che si possono applicare agli esami d’idoneità
Gli esami orali sono nella maggioranza dei casi a porte aperte. Questo vale ad esempio per i concorsi pubblici e per l’esame di Maturità.
E’ possibile anche appellarsi al seguente decreto:
Il colloquio orale deve essere pubblico, come indicato dall’art. 6 c. 4 del DPR 487/1994: “Le prove orali devono svolgersi in un’aula aperta al pubblico, di capienza idonea ad assicurare la massima partecipazione”.
Quindi è possibile per i genitori assistere al colloquio orale dei propri figli.
Interessante anche un’altra normativa che si applica agli esami che sostengono gli alunni di scuole private. L’Ordinanza Ministeriale del 21 maggio 2001, n. 90 art. 5 dice testualmente
“allo svolgimento di tutte le operazioni degli esami di idoneità e/o licenza, che si tengono davanti alle rispettive commissioni istituite nella scuola statale o nella scuola paritaria, partecipa anche l’insegnante della classe di appartenenza dei candidati, la cui presenza si deve intendere motivata da ragioni psico-pedagogiche, per assicurare la continuità del momento dell’esame con il processo educativo sviluppato nel corso dell’anno scolastico.
In questa ordinanza è specificato che l’insegnante privato può essere presente nel momento degli esami per un motivo pedagogico. Chiaramente visto il valore, possiamo usare questa normativa applicandola a noi genitori, come figure educative di riferimento.
Comunicare di essere presenti in classe durante gli esami d’idoneità
Tenendo conto delle due normative sopra citate, per poter evitare situazioni spiacevoli il giorno dell’esame, abbiamo inoltrato comunicazione formale per essere presenti. Dopo la nostra comunicazione scritta, il dirigente ci ha ufficialmente autorizzato a poter rimanere in aula, sia per le prove scritte che per gli orali.
E’ importante ricordare che noi non stiamo chiedendo l’autorizzazione per restare in classe, ma come comunichiamo che saremo presenti.
Cosa fare se si incontra un Dirigente ostile? In questo caso valutate se cambiare scuola per l’esame d’idoneità o se proseguire sulla vostra linea di pensiero chiedendo un colloquio per chiarire la vostra posizione. Potete anche chiedere alla scuola di motivare con le normative di riferimento il diniego alla nostra presenza in classe.
Per riassumere:
- Cerchiamo di tutelare i nostri figli, senza creare malumori con le istituzioni. E, molto importante se possibile mantenere buoni rapporti con la scuola di riferimento.
- Facciamo comunicazione formale per poter essere presenti in classe quali insegnanti e, figura pedagogica di riferimento del nostro bambino.
- Ricordiamo che i minori sono particolarmente tutelati, e uno tra i compiti che abbiamo come genitori è tutelare la privacy e la sicurezza di nostro figlio.
- Se la scuola ci nega la possibilità di restare in classe, chiediamo di farci mettere per iscritto la loro decisione, specificando la normativa in base che li spinge a prendere tale posizione.
Il mio consiglio più grande però è questo: cercate una scuola amica e costruite un dialogo sereno, rispettoso, ma fermo. Perché in tutto questo, la cosa più importante… è il bambino!
