Homeschooling e percorso scolastico
Sono passati anni da quando abbiamo mandato la prima comunicazione di Educazione Parentale, ricordo che poco prima di decidere siamo andati S-Cool a Rimini organizzato da Erika Di Martino, perché avevamo un ultima domanda cui dare risposta, un dubbio che non ci faceva stare tranquilli:
quando sarà il momento riuscirà nostro figlio a inserirsi nel mondo scolastico? Sarebbe stato traumatico? E il confronto con altri bambini che frequentano la scuola da anni?
Furono Sybille Kramer e suo marito a rassicurarci raccontandoci la loro esperienza famigliare; oggi spero che questo post possa incoraggiare altri genitori a intraprendere con serenità la strada dell’homeschooling!
Homeschooling e la vita sociale
Ricordo ancora la mattina che abbiamo accompagnato nostro figlio al suo primo giorno di scuola, appena ha intravisto tra i bambini dei visi conosciuti, ci ha salutato ed è corso via con loro.
Quella mattina, con ogni professore si è alzato in piedi, ha fatto la sua presentazione e ha aggiunto che per lui quella era “la prima volta a scuola, quindi dovevano avere pazienza con lui”. Aveva deciso che si sarebbe presentato da solo e così è stato, nel frattempo però si era preparato qualche battuta per rendere più sopportabile la tensione. All’uscita di scuola c’eravamo entrambi, io e mio marito ad aspettarlo, curiosi di sapere come fosse andata!
I giorni successivi alcuni professori lo hanno aiutato nelle piccole difficoltà quotidiane, altri lo hanno criticato usando frasi di pessimo gusto come “è questo che ti ha insegnato tua madre?” lui non si è mai perso d’animo e tenace come sempre, ha dimostrato grande interesse per le materie e per la scuola.
Io e mio marito eravamo pronti ad affrontare qualche difficoltà iniziale dovuta al grande cambiamento che stava vivendo, tuttavia lui per l’ennesima volta ci ha stupito: ha affrontato tutto con grande impegno e responsabilità.
Si è messo in gioco e ha saputo cogliere delle opportunità per potersi inserire e fare nuove amicizie. Quello che ci ha stupito più di tutto è stata la serietà e al contempo la serenità con cui ha affrontato questo grande cambiamento, senza mai lamentarsi o bloccarsi.
Di fronte alle piccole difficoltà pratiche, come ad esempio come prendere appunti o come segnare i compiti in agenda non si è mai scoraggiato ma ha dimostrato di voler imparare e essere alla stregua dei suoi compagni.
Ogni giorno abbiamo ascoltato con attenzione i suoi racconti: sui compagni, sulle professoresse e sulla sua vita in classe cercando di capire se vi fossero delle note stonate o dei problemi da dover affrontare. Le nostre preoccupazioni erano dovute al fatto che non volevamo fosse preso di mira dai compagni, così siamo rimasti in attesa aspettando con ansia di poter conoscere gli insegnanti e avere un confronto con le persone che sono in classe.
Dopo due mesi sono stata la prima ovviamente a prenotare i colloqui on line, e insieme a mio marito abbiamo conosciuto i vari professori. Tutti ci hanno confermato che nostro figlio non ha avuto alcun problema d’inserimento e anzi è un ragazzo socievole e interessato alle varie materie. Tutti hanno concordato nel dire che ha grande curiosità e interesse e se non comprende, o vuole saperne di più non esita a fare domande.
Il professore di Tecnologia ci ha detto che rispetto agli altri ha un carattere deciso e tenace, ma le parole più belle le ha avute per lui la docente di italiano. Sin dal primo giorno la professoressa era stata colpita dalla storia di nostro figlio e aveva dimostrato curiosità per il suo percorso scolastico, il giorno dei colloqui poi ha usato parole bellissime per descriverlo, ci ha detto:
“Vostro figlio non è mai stato in classe eppure non ho mai visto un esempio più chiaro di collaborazione e cooperazione a scuola. E’ un bambino deciso e tenace, ma molto amichevole con tutti! E’ curioso, interessato alle materie e ha spirito critico, quindi ragiona sulle cose e sviluppa un suo personale punto di vista sull’argomento. E’ gentile ed educato ma non è ingenuo, e riesce ad adattarsi alle varie situazioni e alle persone che ha davanti.”
Inutile dire che le parole ci hanno rincuorato e hanno trasformato una grigia e piovosa giornata d’autunno in una giornata felice!
Homeschooling: “Tuo figlio come socializza?”
Ripenso a questi anni, a quando abbiamo detto ad amici e parenti che nostro figlio non sarebbe andato all’asilo, quante ne abbiamo sentite! Finanche al supermercato perfetti sconosciuti esprimevano il loro punto di vista senza conoscerci, né sapere cosa fosse l’homeschooling.
Mi vien da sorridere se penso a quando abbiamo parlato con il dirigente e per la prima volta abbiamo dato comunicazione di educazione parentale. Gli esami? Una vera perdita di tempo soprattutto perché il confronto non si è mai dimostrato costruttivo ma avevamo di fronte delle persone chiuse mentalmente.
Ripenso a tutti coloro che hanno riso di noi, dicendo “vedrai”, agli amici che abbiamo perso e alle persone che ci siamo lasciati alle spalle. Non dirò niente a queste persone perché non vale perdere con loro un minuto del mio tempo e anzi sono di aver conosciuto molte più famiglie che, nonostante hanno fatto scelte diverse dalle nostre hanno continuato ad incoraggiare e a sostenerci. Amici che ci hanno sempre trasmesso positività e voglia di fare.
Lo sapevo anche prima, ma oggi posso dirlo con maggiore consapevolezza e serenità: la vera socializzazione è fuori dalle mura scolastiche, è dentro la famiglia, è con gli amici, è nelle piazze con gli estranei, ma anche nel far la spesa! Si socializza ovunque e in modo diverso e ognuna delle persone che incontriamo ci insegna in un modo o nell’altro qualcosa.
Ora spero solo che quando vado a fare la spesa nessuno mi dica più: “Come socializzano i suoi figli?”
Presto comunque continueremo a raccontare pro e contro di questa grande avventure che è per noi “l’andare a scuola!”
Nelle foto i bambini all’Italia in Miniatura, un meraviglioso parco tematico che si trova in provincia di Rimini.