Homeschooling

Comunicazione d’istruzione familiare

E’ arrivato Gennaio e per chi ha homeschooling questo è il periodo per inviare la comunicazione d’istruzione familiare. E’ un momento importante, di bilanci e di decisioni importanti e, così l’ansia si confonde tra le mille domande che sorgono.

Oggi parliamo insieme di alcune norme di riferimento per chi sceglie l’educazione parentale o homeschooling e cercheremo di rispondere ad alcuni quesiti che si pone chi si affaccia per la prima volta a questo mondo.

Ci tengo però a sottolineare una cosa molto importante:

l’homeschooling è prima di tutto un’assunzione di responsabilità, verso i nostro figli e nei confronti delle istituzione delegate alla vigilanza sull’istruzione dei minori.

Capire questo ci deve spingere a prenderci tutto il tempo che occorre per capire bene non solo i nostri doveri ma anche i nostri diritti, questo vuol dire studiare in prima persona la normativa e le poche leggi di riferimento. Questo lavoro deve essere fatto perché saremo spesso chiamati a rispondere delle nostre scelte e non è previsto che possiamo delegare ad altri le risposte, è nostro dovere dare sempre una corretta informazione.

Cos’è la comunicazione di istruzione parentale?

Quando i genitori scelgono l’educazione parentale per i propri figli, devono farne comunicazione alle autorità competenti in modo ufficiale e incontestabile. La comunicazione di istruzione parentale è uno dei pochi documenti che ci viene richiesto di redigere, parla di noi e della nostra famiglia e nel compilarlo occorre prestare debita attenzione.

Si tratta di una comunicazione resa dalla famiglia che non prevede risposta o autorizzazioni particolari.

Ricordiamo che la scuola può unicamente accertarsi dell’esistenza dei requisiti tecnici o economici ma non può impedirci di scegliere l’educazione parentale per la nostra famiglia.

Importante: Essendo un documento ufficiale va inviato in modo che sia tracciabile, quindi si può scegliere di inviarlo con posta elettronica certificata (pec), con raccomandata oppure facendo protocollare il documento a scuola. In ogni caso occorre conservare copia della tracciabile o del protocollo, se manca questa tracciabilità la comunicazione non è valida.

Quando fare la comunicazione di istruzione parentale?

Il diritto di istruire i propri figli è garantito dalla Costituzione Italiana all’art. 30.

Art.30 “è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire, educare i figli. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti “.

Nel DL 62 del 2017 art. 23 è specificato che la comunicazione deve essere annuale. E’ bene fare questa comunicazione nel mese di Gennaio quando normalmente avvengono le iscrizioni dei bambini per i nuovi cicli d’istruzione. In questo periodo infatti i dirigenti e il Sindaco potrebbero verificare la situazione scolastica dei bambini residenti nel proprio comune.

La comunicazione di istruzione familiare tuttavia ricordiamo, può essere inviata in qualunque momento dell’anno. In questo caso oltre a fare la comunicazione di istruzione parentale, occorre redigere un documento con il formale ritiro da scuola.

Una considerazione da fare è che normalmente l’anno scolastico è da intendersi completo se un bambino ha frequentato fino al 15 marzo in maniera consecutiva. Quindi se si manda comunicazione prima di questa data, il bambino sarà invitato a sostenere l’idoneità alla classe successiva. In caso invece il bambino si avvale dell’educazione parentale in data successiva al 15 marzo, allora è bene valutare con attenzione se la scuola di competenza è in grado di considerare valido l’anno scolastico in corso. Un dialogo corretto e chiaro potrebbe evitare inutili disguidi.

A chi inviare comunicazione di istruzione familiare?

Il DL 76/2005 all’art. 5 comma 1 e 2 cita il sindaco e il dirigente scolastico della scuola di residenza come vigilanti sull’adempimento dell’obbligo di istruzione.

E’ vero che l’art 23 del D.L. 62/2017 non cita più il Sindaco, tuttavia lui ha comunque la responsabilità di monitorare l’istruzione dei minori nel suo territorio di competenza, quindi è fortemente consigliabile inviare copia anche a lui.

La dichiarazione di di istruzione parentale va inviata al sindaco del comune in cui risiede il bambino e al dirigente scolastico della scuola di residenza.

Consigli pratici

Quando si sceglie di istruire i propri figli a casa, è bene approfondire sin da subito la normativa che ci permette di assumerci questa responsabilità. Questo è molto importante perché spesso che istituzioni scolastiche potrebbero proporci moduli inesatti o imporci condizioni non sancite dalla legge.

E’ sempre bene instaurare un buon dialogo con le istituzioni scolastiche per evitare problemi e inutili tensioni. Come famiglia ad esempio prima di inviare la nostra prima comunicazione, abbiamo deciso di presentarci al Dirigente, non solo per conoscere i nostri referenti scolastici ma anche per rassicurarli sulle nostre capacità di istruire i nostri figli.

Infine dedichiamo del tempo per personalizzare e adattare alla nostra famiglia la comunicazione di istruzione parentale e non firmiamo mai moduli proposti dalla scuola, spesso pieni di inesattezze.

Di seguito un prototipo per la comunicazione di istruzione parentale e di ritiro dalla frequenza scolastica. Si ricorda che è importante personalizzarlo in base alla propria situazione scolastica e famigliare.

Si declina comunque ogni responsabilità in caso di utilizzo autonomo delle informazioni riportate.

Per maggiori informazioni e per una tutela dal punto di vista legale consiglio le due principali associazioni del mondo dell’homeschooling che sono seguite da ottimi avvocati, e mi riferisco a Edupar e Laif

Nella foto Street Art Manuela Galimberti

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