
Leggere e scrivere: Trucchi e consigli
Mio figlio aveva solo 4 anni ed era chiaramente interessato alla letto scrittura, ma io non ero pronta! Suo fratello maggiore del resto ha iniziato a leggere e scrivere molto più tardi e con molto incoraggiamento da parte mia!
I figli sono così, pensi di aver imparato qualcosa dal primo, invece arriva il secondo e sconvolge tutte le tue certezze. Tuttavia dopo aver visto la sua determinazione ho deciso di assecondarlo e abbiamo iniziato un viaggio bellissimo nel mondo delle lettere. Sono emozionata, scoprire la lettura insieme a tuo figlio è un privilegio di pochi, lo facciamo insieme senza fretta e senza stress.
Come incoraggiare un bambino a leggere e scrivere
In verità non vi è una regola per insegnare a un bambino a leggere e e scrivere: il vero segreto è fidarsi di lui.
Il bambino impara nel rispetto della sua indole e del suo modo di apprendere; noi da parte nostra possiamo incoraggiarlo e accompagnarlo con idee nuove e divertenti per rendere piacevole le nuove scoperte che si appresta a fare.

E’ possibile trovare molti metodi e sistemi per coinvolgere nostro figlio, tra i tanti aiutiamolo a scoprire quello più adatto a lui.
E’ un pò come quando i nostri piccoli hanno cominciano a camminare: non vi è un modo giusto e uno sbagliato, il nostro compito è sostenerli e stargli vicino!
Chiaramente ci vuole tempo e pazienza, imparare a leggere e scrivere non è un processo semplice, perché il bambino deve imparare a riprodurre dei simboli in modo preciso, e successivamente deve associare a quel simbolo un suono.

Suggerimenti pratici
Ecco alcuni cose che ho trovato utili nel momento in cui i miei figli si apprestavano a imparare a scrivere:
- All’inizio abbiamo usato un quaderno con fogli bianchi per raccogliere le lettere e i disegni del bambino e per dare un ordine logico e grafico al nostro lavoro. Un quaderno grande consente al bambino di muoversi con tranquillità e ricorda al bambino che quello a cui sta lavorando è un progetto prezioso.
Con un foglio bianco il bambino all’inizio si concentra sul simbolo, senza preoccuparsi di posizionarlo correttamente nello spazio. Solo dopo aver concluso l’alfabeto, ho introdotto il quaderno a righe.
- Nel quaderno i miei figli hanno raccolto le loro esperienze e prove tecniche con le lettere. Io non amo far ripetere all’infinito ogni lettera, allora ho usato un piccolo stratagemma: faccio fare le lettere di colori diversi con dei mattoncini di cera, come nella tradizione steineriana.
Cambiando colore, il bambino si concentra maggiormente e il lavoro non diventa meccanico: dopo aver fatto le varie lettere faccio scegliere a lui quella che ritiene sia venuta meglio.

E’ capitato alle volte che mio figlio non era soddisfatto del suo lavoro, allora ha continuato a riprodurre lettere. Altre volte si è scoraggiato. In queste occasioni è importante ricordare al bambino che il lavoro che sta facendo è impegnativo e ci vuole tempo e pazienza per poter imparare.
Ricordiamo che l’errore è parte integrante del processo di apprendimento e sbagliare, ci aiuta a prendere consapevolezza dei nostri limiti e ci spinge a capire dove migliorare.
- Non scoraggiamo il bambino ma lodiamolo con frasi mirate e, gioiamo insieme dei risultati raggiunti. Coltiviamo l’entusiasmo per le nuove grandi scoperte che il bambino sta facendo, in modo che un giorno possa avere bei ricordi di questo inizio e possa poter amare profondamente la lettura.

Nel prossimo post, vi illustreremo il nostro minibook sulle vocali!

Imparare a leggere e scrivere

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