Bambini che non vanno all’asilo! La nostra esperienza
Per i nostri figli abbiamo scelto l’istruzione parentale e una delle difficoltà maggiori che abbiamo incontrato è stato far accettare che non sarebbero andati a scuola dell’infanzia. Si proprio così, abbiamo trovato molto difficile far capire che volevamo prenderci carico dell’istruzione dei nostri bambini sin dalla tenera età e dare loro la possibilità di crescere in un ambiente sereno nel pieno rispetto dei loro tempi, interessi e curiosità.
In questo articolo condividere alcune riflessioni sulla proprio sulla nostra scelta di non mandare i bambini alla scuola materna!
La nascita della scuola dell’infanzia
Oggi la scuola materna, e spesso anche il nido, è considerata una tappa fondamentale e necessaria nella crescita di un bambino, eppure come istituzione è relativamente recente. Pensate che i primi asili per bambini risalgono solo al XIX secolo e sorsero come conseguenza dell’esigenza della donna di entrare nel mondo del lavoro. Una necessità che portò alla nascita di figure professionali e centri dedicati alla cura dell’infanzia.
In Italia fu nel 1836 che sorsero i primi asili, precisamente a Milano per opera di Giuseppe Sacchi e solo il 18 marzo 1968 fu promulgata la legge 444 che istituì quella che allora si chiamava Scuola materna statale.
Oggi la scuola dell’Infanzia, a prescindere la condizione lavorativa dei genitori, è considerata da tutti fondamentale nel processo di crescita di un bambino, percorso necessario per crescere sani ed equilibrati. Nascono però alcune riflessioni: i bambini crescono meglio in una scuola materna che in un ambiente familiare sano? I pedagogisti sono unanimi a riguardo? Un bambino piccolo ha più bisogno di educatori laureati estranei o di figure genitoriale amorevoli? Sono più importanti le esperienze pedagogiche in aula o il contatto con persone “vere”? Con questo termine mi riferisco ad amici, parenti e conoscenti con la quale veniamo a contatto nel nostro vivere quotidiano, persone con cultura, esperienze di vita e provenienza completamente diverse tra di loro.
Le domande potrebbero continuare.
Prima di parlare della nostra esperienza e del perché i miei figli non sono andati alla scuola materna, ritengo doverosa una premessa: non sottovaluto l’importanza di questa istituzione nella nostra società perché credo che ogni genitore debba poter scegliere il percorso più adatto al proprio bambino e alle esigenze della famiglia. Molte mamme lavorano e in questi casi, la scuola dell’infanzia costituisce una valida e importante risorsa.
La nostra esperienza
Io e mio marito siamo convinti, che i bambini, come una bellissima piantina, hanno bisogno di amore e fiducia da parte dei genitori per crescere sani e forti. Questo ci ha spinto a fare delle scelte in controtendenza al fine di poterli crescere con amore ma anche con gentilezza, rispetto e dignità.
Consideriamo la famiglia il punto di riferimento, ma riteniamo importante che i nostri figli facciano parte anche di un clan fatto di nonni, zii e amici, ognuno con il suo specifico compito (ad esempio le coccole dei nonni sono un vero toccasana!). I bambini sono anche parte integrante di una società fatta d’individui diversi tra di loro, con la quale ci confrontiamo ogni giorno, ed è importante per loro farne parte sin da piccoli.
A sostenere questa importante verità ci sono famosi pedagogisti come Montessori e Steiner, menti autorevoli che volevano migliorare le scuole dell’infanzia fino a renderle simili all’ambiente familiare. In modo esplicito, hanno cercato di riprodurre in un contesto scolastico momenti di vita casalinga.
Leggere libri specifici mi ha aiutato ad ampliare molto i miei orizzonti e a ragionare sul valore della famiglia in una società che va sempre più di fretta. Inoltre ragionare sul fatto molti pedagogisti riconoscono il ruolo di genitori amorevoli nella crescita di un bambino sano ed equilibrato ci ha aiutato a prendere posizione e così i nostri figli non sono andati all’asilo!
Chiaramente questo ha causato sconvolgimento tra parenti e amici, tutti preoccupati che il povero bambino subisse traumi dovuti alla mancata socializzazione. Ho apprezzato l’interesse di molti, mal digerito le battute sarcastiche di altri. Noi eravamo decisi e uniti, questo ci bastava!
Mio figlio non va all’asilo
Il tempo ci ha dato ragione, entrambi i nostri figli, pur non andando all’asilo erano socievoli, allegri e vivaci esattamente come tutti gli altri bambini. Crescendo acquisivano sempre maggiore sicurezza, e in gruppo riuscivano a inserirsi senza problemi né attriti.
Oggi hanno 8 e 14 anni ed entrambi hanno molto amici, si relazionano con le persone nei contesti più svariati senza alcun tipo di problema.
L’asilo è stato chiaramente un banco di prova difficile da affrontare visto lo stress e le pressioni degli altri, ma per noi è stato molto importante per capire che il libero apprendimento era la scelta giusta! Oggi entrambi sono homeschoolers e non sono mai andati a scuola.
Oggi a chi mi dice che l’asilo è fondamentale per crescere adulti equilibrati rispondo molto serenamente “No, penso che per bambino di tre anni non ci sia miglior posto che in famiglia, tra le cure amorevoli di due genitori attenti!” con tono secco e deciso, che non lascia spazio a ulteriori repliche.
Quindi cari genitori: se pensate di non mandare vostro figlio alla scuola dell’infanzia sappiate che vostro figlio non subirà traumi emotivi, e non crescerà come un asociale. Cogliete l’occasione per farvi contagiare dalla loro grande voglia di imparare e di ridere dei bambini, a distanza di anni, vi accorgerete, come me di essere diventati una persona migliore!!
18 commenti
il contatto naturale
Che bella testimonianza!
Grazie per le tue parole!
Buona giornata!
la luna di carta
Grazie….posso dire solo cose belle della nostra esperienza!
chia bertasa
Molta gente chiede anche a me e spero sempre che la serenitá e i sorrisi dei miei bimbi , sia la miglior risposta.
Lorenza
Una domanda per capire, ma poi le elementari e le medie le hanno fatte a scuola?
Grazie mille
Mariangela
Hanno fatto le elementari a casa (Gabriele è in quarta). Christian ha studiato a casa fino al primo liceo
😉
la luna di carta
Ci vuole tempo, poi vedrai!
Unknown
ciao!anche i nostri bimbi di 4 e 3 anni non frequentano la scuola dell'infanzia…nel nostro piccolo paese della provincia di brescia questa cosa fa strabuzzare gli occhi!!!
la luna di carta
Ci credo! In una città industriale come Brescia, voi non mandate i vostri bambini all'asilo? Come faranno un domani a inserirsi nel mondo del lavoro!!
Siamo tutti nella stessa barca 😉
Nicole Curioni
Concordo in pieno. La mia bimba va a un asilo nel bosco per 3gg a settimana. È stata un'ottima scelta perché lei ama stare in natura e anche perché qui non può socializzare molto con altri bimbi. Infine, ragione principale, perché io lavorando da casa non riuscirei a seguirla a dovere. Ma noto che ancora le pesa il distacco.
la luna di carta
E' una grande fortuna avere un asilo di qualità vicino! Un'ottima possibilità per chi lavora e purtroppo non ha altra scelta!
Floriana
Proprio in questi giorni ,dove sento maggiormente il peso addosso ,perché tutti ormai mi giudicano sul fatto che non mando il mio bambino all’asilo, trovo questo articolo 💙. Grazie per essere come me nella scelta di goderci i nostri bimbi. Sono affranta e piena di ansie nel temere di non fare la cosa giusta ma noi siamo felici così ,stiamo bene . Ovvio è che non è semplice gestire famiglia, casa e bimbo, ma credo sia proprio questo il dono più bello. Goderseli quanto più possibile💙💙
Mariangela
E’ impegnativo, ma è il lavoro più bello del mondo! Io mi sono goduta l’infanzia, l’età scolare e ora anche l’adolescenza. Un viaggio meraviglioso
fiammetta
Ciao! Grazie davvero per la tua testimonianza. Anche noi abbiamo deciso, tra alterne vicende e tutti intorno a noi che ci giudicano nei modi più diversi, di non mandare il nostro bambino all’asilo. Mi sono goduta e mi sto ancora godendo tutti i momenti bellissimi che stare insieme ci regala. Ho molto riflettuto sulla “qualtà” delle persone di una volta, che all’asilo non andavano, e invece su quella dei ragazzi di oggi, che sono cresciuti fuori casa da 1 anno in poi. La serenità e la forza dei nostri nonni non è paragonabile con l’estrema fragilità e l’insicurezza dele generazioni di oggi. Ho rinunciato a stipendio e ad andare a “riposarmi al lavoro” (come tutte voi, credo) e mi sono buttata in questa avventura: accompagnare per mano il proprio figlio alla scoperta della vita è l’esperienza più fantastica che ci sia! Non importa se per fare questo si deve rinunciare a belle auto, vestiti, parrucchieri e soprattutto a quella tanta agognata da tutti “libertà dagli impegni di casa e dai doveri di mamma”. Io consiglierei a tutte le mamme di avere il coraggio di andare contro tutto e tutti per stare vicini al proprio bambino.
Grazie ancora a tutte per i post, fa piacere sapere di non essere sole a pensarla in questo modo!
Mariangela
Il tuo messaggio è una ventata di coraggio…grazie ne abbiamo bisogno, tutte!! Io ho fatto la tua stessa scelta ben 15 anni fa e non me ne sono pentita neanche un giorno!
Raffaella
Buongiorno! Girando nel web ho letto questo articolo e mi ha fatto bene. È difficile alle volte scegliere e quando ci si distacca dalla famosa “massa ” si viene sempre etichettati come strani e sbagliati. Mia figlia ha tre anni e non va all’asilo. Io sono una maestra , anzi ero una maestra e ho fatto questo lavoro per ben 20 anni fino all’ arrivo di mia figlia , poi mi sono licenziata. Una scelta fatta con convinzione di cui non mi sono assolutamente pentita e di cui sono certa non mi pentirò mai. Ho scelto di non mandare mia figlia all’ asilo e neppure in futuro alla scuola statale per tante ragioni che non sto qui ad elencare ma mi rendo conto che agli occhi degli altri sembro credo una sconsiderata, una mamma che priva sua figlia di qualcosa di importante. Io sono convinta della mia scelta anche perché avendo insegnato alla statale x tanto tempo ho visto molte cose e situazioni che non voglio lei viva . Quello che offro a mia figlia insieme a mio marito è sicuramente più stimolante e positivo ma è brutto lottare sempre contro tutti . Grazie per questi articoli e commenti perché fanno sentire meno soli.
Mariangela
Il mio sito nasce proprio per dare sostegno a chi fa una scelta in controtendenza. Io ho avuto bisogno di aiuto e l’ho ricevuto, oggi cerco di dare supporto ad altri.
Grazie per averci raccontato la sua storia
Le sono profondamente grata
Ele
Buon pomeriggio 🙂 cercavo informazioni su un dubbio che mi attanaglia da qualche tempo. Mio figlio ha cinque anni e frequenta il secondo anno di una scuola parentale a pagamento con quindici bambini in totale e due educatrici. Purtroppo ho notato che da quando va lì mi riporta di non trovarsi con i bambini che “si picchiano, dicono parolacce e insultano ecc”. Lo scorso anno è tornato con morsicate o ematomi (ho scoperto poi che giocavano con i bastoni e a lui arrivava ogni tanto qualche colpo :-/)…tra l’altro è peggiorato a casa in questi due anni, lo scorso anno ad esempio mi sputava addosso cosa che probabilmente vedeva fare là oppure si dondolava appeso alle maniglie delle porte e tanto altro che non elenco.
Giunti alla fine di questo anno le cose sono migliorate molto poco, ci sono bambini con problemi importanti di tipo comportamentale e nonostante lui apprezzi le attività che fanno con le maestre non mi sento abbia guadagnato granché da questa esperienza.
Pertanto sto effettivamente valutando di tenerlo a casa il prossimo anno anche se sono in attesa e mi troverei con un neonato a dicembre e lui a casa…non ho nonni né zii disponibili ad aiutare, solo il marito che comunque si fa le giornate in linea industriale e comunque è super presente e siamo una squadra ma quando non c’è sono da sola.
C’è da dire che i primi tre anni e mezzo ho fatto fare tante attività a mio figlio a casa, esperienze come andare in biblioteca o musei, scoperte in natura, solo quest’anno ho introdotto pochissima tv con speciali sulla natura senza pubblicità ecc. Il mio dubbio è se riuscirò a gestire tutti e due (neonato allattamento a richiesta ecc) tenendolo a casa, se riuscirò a dargli tempo di qualità…oppure continuare a lasciarlo là anche il prossimo anno (sta solo la mattina).
Mio marito dice che non sarà possibile, sarà difficile gestirne due…io mi sento le mani legate perché a volte forse sono io esagerata…pensavo anche a fargli fare attività extra tipo pittura, musica, piscina oppure chiamare un’educatrice a casa un paio di volte a settimana per fargli fare attività dove io per questioni temporali forse non riuscirei ad arrivare, con le attività extra comunque avrebbe contatti con i suoi pari…voi cosa consigliate? Grazie di cuore per la lettura.
Mariangela
Io credo nella famiglia, e quindi non avrei dubbi! Provi a casa, vedrà se ci sono risultati diversi!