3 libri per bambini sulla pace e sulla guerra
Per parlare della pace occorre raccontare ai bambini cos’è la guerra.
Quando ero piccola, era comune che i nonni raccontassero ai nipoti le storie di guerra, gli stenti, la fame e le privazioni che avevano vissuto a causa dei conflitti mondiali. Avevano provato sulla loro pelle quanto è preziosa la pace, e ai nostri orecchi quei racconti erano rassicuranti, perchè parlavano di un futuro diverso.
Così non è stato, e oggi i bambini sono sommersi da notizie di distruzione e violenza, da immagini che non sono in grado di gestire emotivamente da soli, hanno bisogno di adulti che li aiutino a filtrare, capire quello che avviene nel mondo.
Personalmente ritengo che il miglior modo di parlare della guerra, quando non è possibile ascoltare una persona che in qualche forma l’ha vissuta, è attraverso i libri. Perché i libri sono rassicuranti.
Oggi ho scelto di parlare di 3 libri per bambini sulla pace, che raccontano la guerra. Si tratta di albi illustrati adatti per bambini dai 6 anni in poi.
Flon-Flon e Musetta
Il libro Flon-Flon e Musetta scritto da Elzbieta nel 1996 ha vinto il premio Andersen, il più importante riconoscimento nel mondo dei libri per l’infanzia.
Flon-Flon e Musetta sono due coniglietti uniti sin da piccoli da un forte legame di amicizia e da una promessa di amore eterno. Arriva la guerra, che cambia bruscamente il quotidiano e interrompe i sogni dei bambini, non possono più neanche vedersi e dalla finestra solo una siepe di spine che li divide.
I bambini pongono domande cui gli adulti non riescono a rispondere: perchè la guerra è assurda, inspiegabile. “La guerra distruggeva tutto”.
Il lieto fine non manca, ma con la triste consapevolezza che la guerra non è finita, si è solo addormentata: “La guerra si addormenta solamente di tanto in tanto. E quando dorme, bisogna fare attenzione a non svegliarla”.
Un libro tenero e delicato, ma al contempo tragico, adatto per parlare con bambini sensibili.
La piccola grande guerra
Il libro La piccola grande guerra è stato scritto da Sebastiano Ruiz Mignone e illustrato da David Pintor e anche questo libro ha vinto il Premio speciale della giuria Andersen 2015.
Nelle prime pagine compare la citazione di Karl Kraus “I bambini giocano a fare i soldati,
ma perché i soldati giocano a fare i bambini?” e da subito è chiaro il parallelismo tra un bambino di nome Andrea che gioca in camera sua con i soldati alla guerra, mentre il suo papà è costretto al fronte, in una vera guerra tra sangue e violenza.
Un contrasto molto forte, che lascia dalle prime pagine i lettori senza parole. Al centro del racconto il forte rapporto tra un padre e suo figlio e, l’assurdità di un conflitto che entra nelle famiglie e separa legami forti.
Perchè i soldatini con cui giocano i bambini, nella realtà sono papà, mariti che molte volte non faranno più ritorno a casa.
Un messaggio forte, che un genitore attento riuscirà a filtrare con amore ai suoi figli. Il lieto fine e l’abbraccio tra il papà e il figlio, ci rasserena, ma non risponde ai tanti interrogativi che nel libro sono posti.
L’inizio
Il libro L’inizio di Paula Carbaillera comincia dalla fine di una guerra: “Una volta ci fu una guerra”.
Un paesaggio grigio, tetro che ben esprime la desolazione dei luoghi devastati dai conflitti.
Uno dei momenti più duri della guerra è la fine, quando dalla cenere occorre riprendere in mano le redini di un mondo fatto a pezzi.
Non c’era più luce elettrica, non c’era più un letto, non c’era più una casa: ma “Eravamo vivi. Era come una festa. La festa dell’inizio di qualcos’altro”.
Dai bambini nasce il primo sorriso e la speranza di un mondo migliore. Quei bambini riprendono a ridere a giocare nelle strade polverose, ma solo grazie alla forza morale di genitori che, sono loro più vicino che mai e che ripetono “non importa” dimostrando che la vita è un bene prezioso.
Un libro molto forte, che racconta la desolazione dell’animo che la guerra lascia con immagini molto profonde e toccanti.
Tra le braccia dei genitori i bambini riprendono a vivere.